Fkt, Francesco Caldini e MIchela Crociani
Da dove nasce il nome della band e perché questo nome.
F. L’idea era quella di una sigla, breve ma intercambiabile, con molteplici significati. Al momento FKT sta per ‘For Killing Them’, e, alla fine, credo proprio che ci fermeremo a questa. Spesso ci chiedono se significa ‘fuck it’ ma curiosamente non ci avevamo pensato.
Chi siete e quale strumento suonate.
F. Siamo in due, e, come riportiamo nelle note che ci accompagnano sui cd o sul web: FRANCESCO CALDINI, guitars, other instruments, programming, looping. MICHELA CROCIANI, vocals vocals and vocals.
Da quanto suonate insieme.
F. FKT vive all’incirca dalla fine del 2004, e cioè la data di pubblicazione del primo cd, ‘Out’.
Quanti dischi all’attivo.
M. Il primo cd è stato, appunto, FKT ‘Out’; il secondo FKT ‘Teenage Feelings’; il terzo, che si chiamerà FKT ‘God Bless’ è in fase di stampa e dovrebbe essere pronto nelle prossime settimane. Tutti vengono pubblicati col nostro marchio ‘Errata Porridge’.
Quanta gente al primo concerto e dove.
F. A dire la verità non suoniamo molto dal vivo. Fino a ora abbiamo scelto per lo più piccole situazioni, a invito, di cui per esempio il breve video One minute & a half’ sul nostro spazio youtube è una piccola testimonianza.
Come nascono le vostre canzoni: chi scrive i testi e chi la musica.
F. Come per chiunque, immagino, nascono da insopprimibili esigenze interiori, da ogni tipo di sentimento, che sia rabbioso oppure di ‘amorevole trasporto’ i due estremi che finiscono per essere coincidenti. Entrambi scriviamo i testi, delle musiche mi occupo quasi sempre io.
Nascono prima i testi o la musica.
F. E’ banale dire che non possono esseci regole fisse? Ogni elemento che ci circonda, ogni situazione con cui quotidianamente ci misuriamo e conviviamo possono ispirare un suono, una parola, una frase.
Campate di musica o fate altro nella vita, e cosa.
M. Siamo costretti a fare altro. Realisticamente, credo, come buona parte dei musicisti e artisti indipendenti non dico dell’Italia ma del mondo attuale.
Il disco che vi sarebbe piaciuto fare.
M. Passaci la battuta: FKT ‘God Bless’, che stiamo per pubblicare.
Cosa ascoltate in questo periodo, fateci qualche nome
F. Quante dozzine di pagine ci concedi per rispondere? Vediamo, gli eroi del post-punk ci sono sempre, ma anche molte cose attuali. Sulla nostra pagina di myspace le indicazioni non mancano.
I-pod o stereo.
F. Entrambi. Ma anche qui, per discutere degli aspetti negativi e quelli innegabilmente positivi della diffusione della musica oggi, potremmo stare delle ore comodamente seduti davanti a una tazza di the o a una birra.
Il genere che proprio non riuscite ad ascoltare.
F. Io, gran parte del jazz, anche se in fondo situazione per situazione tutti i tipi di musica, prendiamo ad esempio i più incazzati, hanno le loro attrattive.
M. Anche per me. Certo, se penso a ‘Tubular bells’ e mi viene in mente L’esorcista magari evito.
Un libro che avete letto di recente.
M. Gli ultimi due sono stati: Halldor Laxness ‘Il concerto dei pesci’ e Alan Bennet ‘Nudi e crudi’
F. Per me: Ray Bradbury ‘Addio all’estate’ e Irvine Welsh ‘Porno’.
Una mostra d’arte che avete visto di recente.
F. e M. Una mostra fotografica di George Tatge.
Quante ore passate davanti al pc al giorno.
F. e M. Non poche, se si uniscono lavoro e passione.
Un posto dove non avete suonato in Italia e vorreste invece.
F. In Italia ci sono vari posti canonici dove ogni gruppo vorrebbe suonare, senza nulla togliere ai posti meno conosciuti ma altrettanto importanti per una band. Mi piacerebbe anche lasciarsi andare a qualche follia situazionistica e suonare in posti poco prevedibili. Tramite my space abbiamo anche avuto alcuni inviti all’estero, in Europa e in America; certo, volere è potere, ma logisticamente è un bel casino.
Una canzone delle vostre che consigliate a chi non vi ha mai ascoltato.
M. Aiuto, come si fa a scegliere? Il player di FKT su myspace è già una scelta così ristretta e sofferta.
Vino o birra.
M. Entrambi, bianco e rosso, birra soprattutto weiss ma anche rossa.
Che giornali leggete e un programma in tv.
F. Sto raggiungendo l’obiettivo di una vecchia battuta: ‘Non leggo giornali e non guardo la televisione’. E guardandosi intorno, senza troppi rimpianti. Forse è l’unico modo per non farsi distogliere dalla bellezza del mondo, che non sarebbe neanche poca.
Una canzone per il mattino, una per il giorno e una per la notte.
F. ‘Sunday morning’ dei Velvet; ‘In the art of stopping’ dei Wire; ‘Atmosphere’ dei Joy Division.
M. ‘Velvet morning’ dei Verve; ‘Problems’ dei Sex Pistols, ‘Goodnight ladies’ di Lou Reed.
Vi annoiano più le interviste via email o quelle di persona.
F. e M. Sarebbe come se ci chiedessi di rinunciare a respirare.