Confessione: ho un conto con la stessa banca da quando ho 18 anni e sono andato a studiare a Bologna, prima di tornare a Catania. Non ho mai avuto una carta di credito associata e sono andato avanti con la PostePay e ricariche alla posta e al tabacchino. Ho da poco preso una carta di credito di quelle famose che doveva essere “tutto gratis” e ho poi scoperto che c’è una tassa statale che non mi avevano detto. In più la mia banca ha una commissione ogni volta che la carta di credito fa un prelievo, quindi praticamente mensilmente. Una volta poi ho aperto una prepagata come alternativa alla PostePay e vabbè peggio di andar di notte.
Insomma: non è proprio il massimo, lo ammetto. Ed certo, in gran parte, colpa mia.
Ho in generale una certa idiosincrasia per tutto quello che sono banche, carte etc etc da una parte e una certa “dipendenza” dalla facilità che i pagamenti on line comportanto.
Così vago, da anni, alla ricerca della soluzione giusta senza mai troppo impegno e sempre e comunque molto scettico. No, non ho aperto nessun conto in banche native on line.
Probabilmente per quelli che fanno marketing sono quello che se convinci me il prodotto ha vinto, in questo settore.
Con la premessa appena raccontata ti lascio immaginare con quale entusiasmo mi sono approcciato a provare Hype “Il nuovo modo di gestire i tuoi soldi”. Però ero in partenza per la Social Media Week dove Hype (era uno degli sponsor) aveva un panel apposito. Ho pensato: “Facciamo 30 e 31 e andiamo”.
Insomma, forse s’è già capito dove voglio arrivare vero? Quando uno parte scettico ha due strade: confermare le sue aspettative o meravigliarsi.
Ora Hype ha tanta strada probabilmente da fare, ma quelle cose che dice di voler fare le fa già e anche bene da quel che ho potuto riscontrare in questo primo periodo di utilizzo.
Non voglio usare parole mie per spiegare qualcosa che è già detto bene (da quelli del marketing):
“Hype è un conto di moneta elettronica che ti permette di avere un IBAN subito a disposizione. Puoi ricevere e inviare denaro a tutti i contatti della tua rubrica, compreso chi non ha Hype, in tempo reale.
Ti permette di pagare le tue spese online e in tutti i negozi, raggiungere nuovi obiettivi grazie a un piano su misura, cogliere offerte personalizzate e molto altro.”
Alla presentazione ho fatto una domanda che era la cosa che a me sta più a cuore: quanto costa per noi che la usiamo? La risposta è stata ZERO. HYPE Start rimane a zero spese con un limite annuale di 2500€ mentre ci saranno dei piani avanzati, chiamiamoli premium, che consentiranno avvaloramenti (ricariche e spese) superiori a 2500€ l’anno.
Sempre per dirla come la dicono loro:
“Zero spese vuol dire zero spese. Nessuna sorpresa, nessuna nota scritta in piccolo… Zero costi ordinari, né commissioni per i pagamenti e lo scambio di denaro. Anche i prelievi con Hype sono totalmente gratuiti. Non solo in Italia ma anche all’estero, e da qualsiasi sportello.”
Ma quindi uno apre un conto con Banca Sella, la banca che ha creato Hype? No, nessun conto corrente.
Ho “aperto” Hype mentre camminavo e andavo in metro tenendo conto che la procedura di registrazione è fatta di tanti passaggi che se da un lato ti innervosiscono un po’ dall’altro mi hanno dato molta sicurezza, cosa che, per uno come me, vale molto. Moltissimo.
Ok, ma che fa Hype? Ecco, io non sono molto bravo a spiegare le funzioni, ma in pratica ho un conto di moneta elettronica a cui è associata una carta di pagamento. In più scambio soldi con chi ce l’ha o posso inviarli a chi non l’ha ancora installata e aperta.
Ciro di Melamorsicata ha scritto un semplice ma molto efficace post dove spiega meglio di come saprei fare io le varie funzionalità di Hype e qui invece c’è proprio il sito con il link per scaricare le app e tutto il resto. Domande? Le faq ti danno già un bel po’ di risposte.
Io, intanto, continuerò a testarla e ad usarla così poi magari tra un po’ vi racconto la seconda parte della storia e di come, spero vivamente, mi metterò un po’ l’anima in pace alla ricerca della carta giusta che fa per me 🙂