Premessa, doverosa premessa: questo post non riguarda il Primavera Sound di Barcellona, ovvero “il” Primavera Sound che forse conosci. Lì non ci sono stato mai e questa era la mia prima volta dell’edizione portoghese. Quindi nessun paragone, nessun riferimento. Quest’anno inoltre ci sarà anche il Primavera a Los Angeles, San Paolo (Brasile), Santiago (Cile) e Buenos Aires (Argentina).
Il mio primo Nos Primavera Sound 2022 a Porto.
Non andavo ad un concerto da non so quanto tempo, non andavo ad un festival di 3 giorni da ancora più tempo e quindi è anche banale dirlo: ho goduto assai. Probabilmente non sono lucidissimo nell’analisi, ma qui posso sbrodolarmi un po’. A me è piaciuto tutto del festival soprattutto i concerti che ho visto e non ne ho visti tantissimi rispetto a quanti ospiti c’erano.
Potrei iniziare da tanti punti di vista, dai Gorillaz che duettano con Beck o con Kalvin Mercer dei De La Soul (per citarne due) o con lo stesso Beck che tiene il palco in maniera strepitosa. Con gli Interpol che senza scomporsi fanno il loro lavoro con una carica e una energia invidiabile. Con i DIIV che di pomeriggio riempiono il palco Cupra e non si aspettavano, per dirla con loro, così tanta gente sotto il palco. I DIIV li ho rivisti dopo un po’ che avevano suonato che correvano verso Kim Gordon. Uno era in ciabatte, uno in accappatoio. Gli urlato contro che erano stati fantastici, hanno riso e sono andati avanti.
Ancora: Nick Cave, Nick Cave, Nick Cave. Non finiva più di suonare, per fortuna. “Il suo non è un concerto, è una messa Laica”, il mio amico Angelo mi aveva avvisato.
Sono le 23 passate da poco, Nick Cave è ritornato sul palco e la luce punta su di lui seduto al pianoforte. Prima di sedersi avanza nella pedana sulla prima fila, guardano tutto il pubblico: “Ho bisogno di voi, questa canzone la dobbiamo cantare insieme, dovete metterci…” le parole gli si strozzano in bocca ma il pugno chiuso parla chiaro. È la forza che vuole e la forza che avrà. Solo piano e voce. La sua e la nostra. Tutti insieme, Into my arms. Tutti insieme.
Ecco la mia personalissima classifica dei concerti visti: non ci sono motivazioni valide, solo personali, personalissime.
- Gorillaz
- Interpol / Beck (a parimerito)
- Nick Cave
- DIIV
- Dinosaur Jr
- Tame Impala
- Cigarretes after sex
- Kim Kordon
- Slowdive
- Pavement
Com’è organizzato il festival
Il Parque da Cidade di Porto è un grande polmone verde che si trova nella parte est della città e che si affaccia sull’oceano. Questo aspetto è importante perché seppur di giorno ci sia stato caldo la sera l’aria rinfresca: l’escursione termica è notevole e quindi un classico “vestirsi” a strati è fondamentale. Io ho messo su felpa leggera, giubbotto leggero e cappello.
All’interno del parco ci sono vari palco. Quest’anno erano 5: Nos, Cupra, Super Bock, Binasce, Bits. A questo va aggiunta la Boiler Room, ovvero una piccola tenda dove si alternavano vari dj set. Dj Set protagonisti dell’area Bits che partiva la sera alle 29.
Qualche altro appunto:
- atmosfera super rilassata, pochissima sicurezza, pochissime forze dell’ordine, zero casini;
- potevi facilmente arrivare sottopolco arrivando 20-25 minuti prima dell’inizio. Se arrivavi a ridosso ti piazzavi tranquillamente in ottima pozione;
- se ti interessa stare comodo riuscivi anche a seguire cose da seduto a distanza. Soprattutto nei palchi Nos, Super Bock e Binance grazie alla forma naturale dell’arena. Al Cupra c’erano pure due tribunette;
- civiltà e pulizia notevoli.
Da dove si entra e da dove prendere casa
Ponte Dom Luís I (o ovviamente anche prima se vuoi andare da qualche parte).
Come muoversi
Noi ci siamo mossi in autobus e metro. Durante i giorni del concerto l’azienda locale intensifica e il 501 ti porta alla Rotunda da Anémona e da lì in 5 minuti a piedi arrivi all’ingresso. Abbiamo anche preso il 203 (mi pare) che però ci ha lasciato il primo giorno alla precedente rotonda e abbiamo dovuto camminare un po’. In generale gli autobus più sono presi vicino al festival e più sono pieni. Da dove salivamo noi c’era ancora spazio.
Al ritorno il servizio bus è molto efficiente. Si prende il bus sempre da Rotunda da Anémona e ti porta in centro facendo varie fermate, poi da lì dipende dove uno deve andare. Importante: munirsi di biglietto prima, perché sì puoi comprarlo, ma la fila è più lunga a comprare che ad aspettare autobus.
La metro chiude ad una certa e per l’andata la fermata a cui scendere è Camara de Matosinhos linea blu. Per ritorno quando finiscono i concerti è chiusa.
In ogni caso Google Maps ti dirà tutto, e ti dirà pure che di notte c’è solo l’autobus speciale se vuoi andar via da lì: super aggiornata.
Infine costo biglietti: comprati a bordo costano 2 euro. Se prima ti compri una tessera ricaricabile (60 centesimi) puoi ricaricare di quanto vuoi e costa circa 1,25 a tratta. Noi abbiamo fatto abbonamento di 15 euro per 3 giorni e lo abbiamo recuperato alla grandissima. Puoi fare tutto in aeroporto appena arrivi, c’è ufficio preposto.
No taxi, no Uber: molto difficile se non impossibile chiamare taxi o uber alla fine del festival. Se riuscite meglio prenotarlo prima il pom e assicurarsi un posto non a ridosso dell’uscita, ma più defilato: ovvio, ma ho visto cose…
Mangiare, bere, bagni
- Mangiare: ci sono decine di stand, ma è inevitabile che si creino file molto lunghe, quindi meglio prendere qualcosa quando si arriva e tenerla pronta per dopo. Oppure entrare con un panino: è vietato ma controlli molto molto molto blandi.
- Bere: tanti, tantissimi stand di Super Bock per birra e bibite. Ma anche wine bar e cocktail bar. E soprattutto i “birra alla spina boys”: camminano tra il pubblico vendendoti la birra. Sono ufficiali e se hai il bicchiere paghi 6 euro, senza 7. Allo stand 5 senza bicchiere, 6 con. Ovvio: comprato il primo lo tieni per i 3 giorni. File: tutti vogliamo bere, ma se giri l’angolo verso il palco vuoto anche lo stand della birra sarà con pochissima fila. Acqua: in teoria puoi entrare con una bottiglietta d’acqua senza tappo. Ma se il tappo è in tasca, nel reggiseno, nelle scarpe, nessuno ti dirà nulla. Come nessuno dice nulla se ti trova una bottiglietta chiusa nello zaino. E poi ci sono fontanelle, poche ma ci sono
- Bagni: sono tanti, ma c’è fila che scorre, ma c’è fila. Allora la soluzione c’è ed è ultra usata da tutti, uomini e donne. Nel boschetti del parco. Valuterai di persona se fattibile o meno. O se vale la pena fare 30/40 min di fila o meno.
Sì ci ritornerò
Certo, c’ho ancora l’adrenalina. Ma sono stato davvero bene, in una atmosfera rilassata, concerti bellissimi, puntuali, band che si sono spese tanto. Organizzazione impeccabile. Dipenderà molto dalla line-up ovvio, ma appena esce se ci saranno band che mi interessano prenderò il biglietto. E forse anche se ci sono tanti (a me) sconosciuti. Perché poi il bello del festival è anche quello, no?