“MTV ha confuso le idee un po’ a tutti ma fare il Vj significa manipolare qualsiasi flusso video, non importa in che modo (software, videoregistratori, lettori dvd) riuscendo ad esternare uno stile o delle sensazioni visive a chi guarda il risultato finale, seguendo o meno una narrazione visiva.” Emilio Messina conosciuto come VjKar ha le idee chiare ed è uno che a Catania per primo, insieme a Fabio Pironti Vj Klat, si è fatto notare per le immagini proiettate durante le serate nel club di Catania. In città la scena elettronica è florida ed è a livelli europei per alcuni aspetti: dj e produttori internazionali vengono regolarmente nelle serate in città, di contro produzioni locali vengono esportate all’estero con dj che suonano in tutto lo stivale e spesso e volentieri fuori.
Parallelamente, già dai primi anni del 2000 si è sviluppata una scena di vj creativi che non mancano mai durante le performance dei dj locali e internazionali che approdano in città. Una forma d’arte che si è sviluppata con l’avanzare delle tecnologie e che piano piano si è ritagliata il suo spazio, sia all’interno delle serate dance, sia in situazioni più sperimentali. Russosky, altro vj molto attivo in città, la spiega così: ”Catania ha una tradizione musicale molto solida e radicata nel tempo. Rafforzata anche da questa espressione artistica, la quale musica stessa rafforza. Questo fenomeno trova paralleli solo a Milano, Roma e Bologna ed è unica in Sicilia e quindi nel Sud Italia”. E infatti lo scorso giugno, al Live Performance Meeting di Roma, Stefano Rigano 25 anni e catanese, ha vinto il contest dove si sfidavano vj da tutta Italia: “Ho fatto della sincronia audio-visiva la mia priorità. I miei video hanno la stessa velocità e lo stesso “colore” della musica che senti sul momento, e questo risultato si ottiene con una buona dose di manualità, di conoscenza dei mezzi e con software che creo in base alle mie esigenze“.
Rocco Rossitto – Novembre 2009 – I Love Sicilia