Premessa, questo post è uno scambio di battute nato da un post di Valentina Aversano. Seguono alcune risposte tra cui la mia.
Valentina scrive:
A questo suo post risponde la nostra adorabile secchiona della classe, ovvero Mafe de Baggis che dice
Io lo frequento poco e solo per condividere ipotesi di confronto su quello di cui sento parlare più spesso. Funziona. Mai riscontrata una correlazione tra frequenza dei post e loro distribuzione.
Vista la risposta, mi limito a dire “Ha risposto già la secchiona della classe. Segui lei“, ma Valentina punzecchia e dice: “rido, però poi dimmi la tua!”
Così le scrivo un post in velocità che a rileggerlo vale, secondo bene, per tuttə. È vero, quando una cosa vale per tuttə, forse non vale per nessuno. Ma la domanda di Valentina è – volutamente – generica e mira ad avere dei riscontri, non un decalogo infallibile. Dico, è dal 1735 che non esistono decaloghi infallibili su come “abitare” un determinato social, ma se andiamo a giocare una partita di Padel non ci andiamo vestiti come si va in montagna.
Allora, ho scritto questo:
Valentina Aversano prova essere la persona interessante che sei già, nè più, nè meno.
Quando vai a cena con degli amici non mi risulta che tu inizi a parlare tutta la sera raccontando solo di te senza mai fermarti a dialogare ed ascoltare.
Allora sai già cosa fare: sai raccontare qualcosa che pensi possa interessare agli altri, sai anche raccontare quelle cose che fai perché sai che possono interessare agli altri e sai ascoltare e intervenire se il caso 😉Prego 😆
Quindi alla fine il segreto dei segreti, nella vita fisica e in quella digitale, è un segreto che non esiste e recita più o meno così: prova ad essere come sei nella vita di tutti i giorni. Se sei unə interessantə lo sarai anche in rete, se sei logorroicə non chiederti perché ti ritrovi solə a parlare, se sai ascoltare, sarai ascoltato. Se sei un nodo intreccerai, se sei un microfono di te stessə, speriamo che tolgano la luce presto.*
Vabbè non mi è venuto benissimo (ci ritornerò con più calma), ma ci siamo capiti, no?
*Mentre scrivevo m’è venuto subito in mente, il grande poeta Brunello Robertetti, mia grande fonte di ispirazione.