Faccio sempre fatica a spiegare a mia mamma cosa faccio di lavoro: e come me tanti altri “lavoratori 2.0”.
Il problema è abbastanza diffuso, tanto che Giulio Xhaet ci ha pure fatto un libro e WiredItalia un articolo dove ci sono pure finito io, in qualità di Social Media Manager.

Questo post racconta la mia giornata di oggi, che non è chiaramente la tipica giornata, ma è un po’ la situazione di delirio che ogni tanto capita a chiunque lavori in questo settore e a chiunque sia un freelance che deve da più parti “fare la giornata”. 

Ecco, quindi, che lavoro ho fatto oggi (e che non farò domani):

Prima lezione come docente nel corso di formazione DuepuntoZero – Esperto Web Social Marketing: siccome credo che soprattutto sui social la teoria sia zero, iniziamo a twittare con #ciaosono e #twitterperme. Nel frattempo faccio appositamente una mention “a cazzo di cane” (cit) e partono un paio di tweet da seguire mentre c’è la lezione: ma anche questa è lezione.

Durante la lezione dall’account di WiredItalia pensano bene di far partire questa foto su Instagram, e su twitter questo tweet e quindi partono una serie di tweet (potete leggerli sul link di prima), botta e risposta, ma nel frattempo c’è la lezione per cui mentre c’è una pausa o un breve filmato (Volunia docet: chiaramente si è bloccato)  ho risposto per quel che ho potuto. Ah la twittata sull’articolo è finita a tarallucci e vino, anzi ad #networkingearancini, tag vincente di WiredItalia che ha giustamente usato il maschile per gli arancini e non il femminile come fanno in maniera “criminosa” i palermitani. Cose di noi siciliani, ma cose importantissime. Nel frattempo ho chiesto una cosa a Giulio Xhaet

Appena finita la lezione, dalle 9 alle 13, e sto rispondendo a tweet e chiaccherando con la classe in pausa, mi arriva un messaggio privato su fb: abbiamo pubblicato il tuo post su FrizziFrizzi. Chiedo sempre di avvertirmi, così lo condivido come un bimbo al suo primo articolo: eppure sono 10 anni che scrivo. Wow penso: ora lo lancio. E così giù di facebook e twitter, qualcuno che risponde, qualcuno a cui rispondere: normale delirio quando lanci un tuo post in rete.

Contemporaneamente, su CtZen pubblicano un’intervista fatta a me su #nataleinsicilia. L’intervista fatta settimana scorsa “giusto giusto” (come diciamo dalle mie parti) è stata lanciata oggi che era un giorno calmo calmo. Quindi recupero screenshot dell’apertura che non avevo per via di un monitor minuscolo, seguo la cosa, lancio dalla pagina di CityMap, faccio un po’ di movimento come è giusto che sia. Alla fine mica ti capita tutti i giorni di essere intervistato: anzi a me non capita quasi mai. Io di solito le interviste le faccio.

Sì, ma non è finita: quel gruppone di gente fantastica degli storytellers del Bto2012 di Firenze lancia di pomeriggio il video che vedete qui sotto (io sono quello che si vede vicino a Paolo Ratto, eletto mister “belloccio” al #Bto2012). E quindi vai di facebook, twitter, interazioni, “cazzi e mazzi” per usare un francesismo. Ovviamente poteva essere lanciato di sera, o domani. No, oggi pomeriggio: non ho resistito e l’ho lanciato a destra e manca.

[youtube]http://youtu.be/EWCMwc-2mKI[/youtube]

In tutto questo: ho pranzato al volo, L. ha un esame e da di matto insieme alle sue colleghe più matte di lei, un tot di email quotidiane, un po’ di tweet di contorno, un ringriamento di qua e uno di là. Un po’ di slide da preparare perché domani c’è l’altra lezione.

Domani? Spero in un po’ di calma. Altrimenti ha ragione @faberfabris a dirmi sempre “Rocco Stai Calmo

ps.
ah, devo fare la lista della classe su twitter, non ce la posso fare. Domani mattina “lo sbadiglio avrà l’oro in bocca” 😀

 


Rocco Rossitto

Ho avuto quarant'anni ma poi ho smesso. Questo è il mio sito ;-)

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