Avviso: la situazione è un po’ cringe, lo ammetto e ne sono pienamente cosciente, leggi fino alla fine e capirai.
Aragoste, champagne, picnic e altre cose sopravvalutate mi è piaciuto un sacco. La raccolta di cose sopravvalutate è stata curata da Arnaldo Greco e pubblicata da Einaudi. Ecco cosa dice la stessa casa editrice: “Un’antologia divertente e un po’ stravagante che raccoglie le risposte – paradossali, rivelatrici, fulminanti – di scrittrici e scrittori contemporanei alla domanda: che cosa è sopravvalutato?”
Questo l’elenco degli autori e delle cose da loro sopravvalutate su cui hanno scritto:
- Francesco Piccolo Viaggi e vacanze
- Alessandro Baricco Perdere qualcosa o qualcuno
- Veronica Raimo Il blocco dello scrittore
- Viola Ardone I maschi
- Claudio Giunta Partecipazione
- Teresa Ciabatti La prima volta
- Giacomo Papi Dio
- Gaia Manzini Il primo amore
- Cristiano de Majo La montagna
- Guia Soncini La cucina italiana
- Jennifer Guerra Le provocazioni
- Arianna Giorgia Bonazzi I regali
- Valentina Della Seta Ebbrezza
- Francesco Pacifico Essere produttivi
- Alessandro Gori Viaggiare
- Nadia Terranova La sopravvalutazione
In grassetto quelli che mi sono piaciuti di più, ma come detto tutto il libro ha incontrato il mio favore e stuzzicato in me una voglia che solo ad agosto poteva essere raccolta: normalmente a luglio rallento molto il ritmo del lavoro così da arrivare ad agosto, quando ho più tempo libero, più riposato e ben disposto a fare cose che durante l’anno rimando, come alcune letture e alcune scritture.
Ed eccoci al momento cringe: che cosa avrei scritto io se il curatore (che non conosco e mai ho incrociato in vita mia) mi avesse chiesto un pezzo per questa antologia? Non so se nelle intenzioni di Arnaldo Greco e dell’editore ci fosse questa idea: far venire voglia di scrivere la propria lista di cose sopravvalutate e di – magari – approfondirne una. Sicuramente nessun autore contemporaneo italiano che non sia stato invitato a far parte di questa antologia si sarà mosso in tal direzione scrivendo la sua cosa sopravvalutata e pubblicandola in proprio. Non essendo un autore contemporaneo e non avendo scritto nessun libro mi sono quindi sentito libero di procedere in tal senso, senza che nessuno me lo abbia chiesto. Ti avevo detto che era cringe come situazione, mi sbagliavo?
Essere sé stessi è sopravvalutato
Da sempre in cima alle cose per me sopravvalutati c’è “essere sé stessi“: quindi ho scritto il mio pezzo e l’ho impaginato seguendo un po’ le orme del libro, dandogli un titolo e una microbio dell’autore (ehm, che sono io). Metto qui un disclaimer enorme nel caso dovesse servire: l’autore e l’editore del libro in questione non c’entrano nulla, mi scuso nel caso in cui il divertissement non fosse divertente e sono pronto a cancellare tutto e a sotterrarmi nel caso in cui questo post in qualche modo rompa il cazzo.
Adesso se ti va di leggere cosa ho scritto, ho qui due pdf per te. Il testo è ovviamente uguale, ma uno idoneo alla lettura da mobile e uno alla lettura da desktop.
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