La premessa al mio viaggio al #Bto2012 l’avevo scritta qui dicendo, in sintesi, questo: “Riuscirò a vivere quel “posto” anche se ci starò poco perché sono già in contatto con persone che quel “posto” lo conoscono o che comunque lo vivranno con me, con lo stesso spirito. Non so se questo “posto” mi piacerà, ma so già che riuscirò a viverlo.”
Adesso che il #Bto2012 è finito da poche ore, e la fine è coincisa con un’ultima chiaccherata con quattro “estranei che conoscevo da una vita” fino alle quattro del mattino nella hall dell’Hotel delle Nazioni, mi sono chiesto: com’è andato il “mio” Bto? Non ho trovato risposta, poiché come spesso accade non ci sono risposte adatte a domande sbagliate.
La domanda che avrei dovuto farmi e che sto inevitabilmente facendomi adesso è: che cosa è stato il #Bto2012 e cosa è stato il “mio” #Bto2012?
La risposta era già lì sotto il naso, nella premessa: il “mio” #Bto2012 è stato un “viaggio”. Un “viaggio” di quelli che durante questi giorni è stato tanto “decantato” nei vari panel di discussione.
Un viaggio di scoperta, di vissuto, di intrecci con il luogo che si è deciso di “vivere” e non di visitare. Potrei dire ‘un “viaggio” di formazione’, dove la “lezione” non ha libri, professori e aule. O meglio dove ha esattamente libri, professori e aule in una forma diversa, de-strutturata. Dove il tweet, lo sguardo, la battuta, il racconto di esperienze non vissute sono state parte fondamentale di quella grammatica che tanto abbiamo odiato a scuola e che qui ha preso le sembianze, come in una splendida metamorfosi ovidiana, di confronto, condivisione, scambio reciproco. Di “sistema di regole” per viaggiare, apprendere, crescere.
Così, il “mio” #Bto2012 è stato movimento, conoscenza, vissuto dei luoghi che ognuno dei presenti con cui ho avuto un contatto (fosse solo tramite un “ciao”) “rappresentava”. E’ stato come non visitare nessun museo di storia e aver appreso “secoli” di vita.
E’ stato semplicemente “viaggiare nelle storie delle persone” (cit.), muovendosi seguendo una casuale mappa geografica umana e vivendo un “posto” unico.
* * *
Note a margine (in progress):
• non voglio citare nessuno: voglio dimenticare i nomi delle persone che mi hanno permesso di fare questo viaggio e voglio dimenticare i nomi delle persone con cui ho fatto questo viaggio. Voglio semplicemente che mi rimanga la sensazione di unicità che questo viaggio ha significato, in questo modo ricorderò esattamente ognuno di loro.
• sì però due “ciabatte” mettetele cazzo; i miei calzini gialli sono più belli dei tuoi calzini rossi; “fatemi sognare”; da grande di mestiere voglio fare OMISSIS; la connessione non va, la connessione non va; wuagliò vi racconto una storia; lo Scamarcio2.0; la connessione non va, la connessione non va; comunque alla mia domanda non ha risposto e lo ha capito tutta la sala.
Related Posts
5 Commenti
I commenti sono chiusi.
[…] #Bto2012 by admin on Dic 3, 2012 • 20:09 Nessun commento L’analisi qualitativa della mia presenza al #Bto2012 l’ho riassunta in questo breve post e la sintezzo qui brutalmente: un’esperienza […]
[…] lo storytelling collaborativo? by admin on Nov 30, 2012 • 19:54 Nessun commento Al #Bto2012 uno dei panel più interessanti e partecipati è stato quello sullo storytelling collaborativo […]
[…] Così, a fine novembre fa ho partecipato a una due giorni sul turismo. Anzi, pardon: alla due giorni più importante in Italia che riguarda il turismo e la rete. Si chiama BTO – Buy Tourism Online e non c’ero mai stato, ma ne avevo sentito parlare molto bene. Ci sono andato perché invitato a raccontare sui media sociali quel che succedeva. Insieme a me un gruppo di altre persone che ho definito “degli estranei che conosco da una vita”. […]
[…] sui media sociali quel che succedeva. Insieme a me un gruppo di altre persone che ho definito “degli estranei che conosco da una vita”. Share this:TwitterFacebookLike this:Mi piaceBe the first to like […]
[…] sui media sociali quel che succedeva. Insieme a me un gruppo di altre persone che ho definito “degli estranei che conosco da una vita”. Share this:TwitterFacebookLike this:Mi piaceBe the first to like this. Tags: […]