La rispostà e sì. Ma andiamo con ordine.
(Photo Credit)
Ieri sera Dario Salvelli, linkando la notizia pubblicata da The Verge:
Google aggiunge il tasto unsubscribe su Gmail nell’Inbox, botta per l’email marketing? http://t.co/a1S3jbdidf pic.twitter.com/Kjd3znO8Xj
— Dario Salvelli (@darios) 25 Febbraio 2014
Altro passo indietro. L’articolo di The Verge:
Google is making it a bit easier to rid your inbox of spam. It’s beginning to add an unsubscribe button to Gmail that will automatically appear in the header of emails that it detects might be unwanted messages from marketers.
A questo punto la domanda di Dario: “botta per l’email marketing?“.
La risposta, come sopra, è nuovamente sì. Ma è una “botta” positiva, che farà bene all’email marketing.
Ed ecco perché.
- Se stai mandando email di spam, è giusto che con un click “nativo” ci si possa cancellare. Tu che fai spam sarai punito.
- Se hai comprato database di email e credi che hai tutto il diritto di mandare email, non solo sei nell’errore, ma come sopra verrai punito. E’ spam anche il tuo, non credere. E’ giusto potersi cancellare quando riceviamo email che non ci interessano.
- Se la tua email non è (più) interessante, se non dai qualcosa a chi la riceve, è sacrosanto che una persona (perché ricordalo, gli utenti non esistono, esistono le persone) si possa cancellare facilmente, senza tante spiegazioni.
In definitiva quindi, sia che tu stia facendo spam selvaggio, sia che tu stia facendo email marketing avendo ricevuto il consenso della persona a inviargli email, il tasto “unsubscribe” aiuterà l’email marketing, perché l’email non è un modo per vendere/fregare una persona, è qualcosa di più. L’email marketing serve a dare un valore aggiunto al tuo “business”, che sia appunto per vendere qualcosa, per rafforzare il tuo brand, etc.
Per chi si occuperà di fare email marketing questo “tastino”, con lo strapotere di Gmail, ci obbligherà a riflettere su come facciamo email emarketing, sui contenuti delle nostre email, sul vero valore aggiunto che la nostra email arreca a chi la riceve.
E, ancora, se stai facendo email marketing non dovresti tanto guardare al numero di persone iscritte quanto al numero di persone che apre la tua email, che clicca (se c’è da cliccare) o se compie l’azione che tu hai chiesto di fare.
Dunque il bottone “ciao-ciao-newsletter-inutile” è una buona notizia per le persone che ricevono email, e soprattutto per chi le fa: molto meglio avere un “unsubscribe” che avere una persona che non apre l’email.
Per questo a dieci cose – il web in pratica abbiamo intitolato la lezione sull’email marketing “Email marketing, caro amico ti scrivo. Format, formati e strategie per scrivere ad un amico, anche quando è un tuo cliente.” Parleremo di questo “tastino-della-salvezza” e non solo.