Qui di seguito riporto per intero i post della categoria “blog” che avevo sul mio vecchio blog.
Finalmente sono sbarcato su Twitter con un mio profilo che si trova a twitter.com/roccorossitto: ancora arranco un po’, quello che mi sfugge è come reclutare i followers.
Se volete darmi una mano…
Da oggi tutto ciò che scriverò di musicale verrà pubblicato su Musica!, ovvero il lato musicale di roccorossitto.it
Restano sempre attivite le categorie qui presenti dove ho pubblicato tutto quello che ho scritto prima del novembre 2008: Musica, musica Italiana, musica straniera.
Per leggere Musica! dunque: www.roccorossitto.it/musica
Nel frattempo sto lavorando su Musica! ovvero la mia parte musicale che si sgancia da questa interfaccia per traslocare su roccorossitto.it/musica
Fatemi sapere…
Dopo circa tre anni ho deciso di pubblicare le mie foto scattate in Repubblica Domenicana. In realtà le avevo pubblicate qui, sul blog, nella testata insieme ad altre foto. Ora però sto iniziando da queste ma ne pubblicherò, piano piano, anche altre.
Ecco intanto il link www.flickr.com/photos/roccorossitto
Cos’è successo? Che ho perso la password di gestione e sono settimane di panico. Ma ora ho risolto! Rieccomi! Solo che nel frattempo commenti spam attaccano il blog e dunque ho disattivato la funzione in attesa di capire come posso mettere un qualcosa per bloccare l’attacco 🙂
Oggi finalmente abbiamo messo on line il portale My Italian Language Schools, che segnala le scuole di italiano per stranieri in Italia. Il portale è diviso per aree geografiche e anche per “caratteristiche” delle scuole e “corsi extra”.
Fateci un salto: www.myitalianlanguageschools.com
Da questa settimana inquino un po’ meno. Ho una bici e la uso. E’ dura, lo ammetto, Perché Catania non è in pianura. Sembra esserlo in alcune parti, ma c’è sempre una leggera pendenza. Io poi abito in una parte alta. Pazienza, mi cresceranno le gambe.
Mi sento già meglio a non dover prendere sempre la macchina, a spendendere meno soldi di benzina e soprattutto ad inquinare.
Una pasta semplicissima e veloce da realizzare.
1. Mettere sul fuoco l’acqua per la pasta
2. Tagliare a quadratini la cipolla e farla andare su olio caldo
3. Tagliare il finocchio (dopo averlo lavato bene) a quadratini o a listarelle e aggiungerlo alla cipolla
4. Aggiungere una presa di sale
5. Sfiammare con vino rosso o bianco o birra (a seconda di quello che c’è in casa)
6. Dopo qualche secondo aggiungere dei pomodorini tagliati in quattro
7. Aggiungere una o due tazze da caffe’ di acqua
8. Aggiustare di sale se insipita
9. Nel frattempo l’acqua bolle: versare la pasta
10. Assaggiare gli ingredienti, se cotti spegnere i fuoco
11. A fuoco spento aggiungere delle foglie di salvia, o della salvia secca in vasetto e del pan grattato. Non tanto, giusto una presa.
12. Scolare la pasta conservando un po’ d’acqua di cottura
13. Unire pasta, condimento e un pizzico d’olio di oliva e fare andare per qualche istante sul fuoco forte
Buon appetito.
ps.
La ricetta può presentare varie varianti, a voi la fantasia! Fatemi sapere.
1) Protestare, protestare, protestare quando mi pagano con mesi di ritardo, quando mi fanno lavorare senza firmare il contratto (e dunque in nero), quando mi dicono che mi stanno pagando e poi passano altri mesi. Soprattutto se il datore di lavoro è la Facoltà di Lingue e letterature straniere di Catania. Ma non solo, ovviamente!
2) Avere l’idea giusta al momento giusto: sapere scegliere quando dovrò scegliere. Questo potrebbe essere un anno particolare, di rotture o di conferme (in ambito lavorativo, ovviamente!)
3) Riscrivere il mio curriculum e ridurlo nelle pagine in modo che ci stia dentro tutto, ma in maniera più leggibile. Di conseguenza tradurlo in inglese, francese e tedesco. Non si può sapere mai nella vita (leggi sopra)
4) Riuscire a stampare delle mie foto di vari formati e appenderle a casa mia.
5) Utilizzare al meglio la mia nuova agenda 2008, riuscendo quindi a fare meno confusione con appuntamenti e cose varie e quindi, fondamentalmente, con me stesso
6) Riordinare i miei cd, comprare una valigetta per mettervi dentro un centinaio di dischi pronti all’uso.
7) Inventare almeno una nuova ricetta ogni mese a seconda della stagione e delle materie prime di quella stagione.
8) Farmi la barba con la schiuma e il rasoio, almeno una volta nel 2008
9) Litigare un po’ più spesso con Laura e farla ingelosire un po’ di più.
10) Compiere almeno il 50% di quanto scritto sopra.
Certo, la lista è incompleta: ma 10 è un numero che mi piace e quindi mi fermo qui. Ognuno di questi punti ha un suo “dark-side” e quindi io so che dietro ogni “buon-proposito” ce ne stanno ancora altri, surrogati di quelli visibili. Oppure: sono sicuro che se domani dovessi riscrivere i miei dieci buoni propositi cambierei qualcosa, ma per oggi va bene così.
E’ un po’ che non mi metto a scrivere qui sul blog. NOn mi pongo in realtà il problema, perché il sito è nato per raccogliere i miei articoli che pubblico su vari giornali. Sempre meno in realtà: gli articoli e i giornali con cui collaboro. Pochi, ma buoni. Spero.
Ecco, però noto con mio stupore che gli accessi aumentano. Non sono tantissimi, ma neanche pochi. Ad esempio, oggi: circa 20 accessi con 28 pagine viste (e la giornata non è finita). Ripeto, 20 accessi sono una 5a parte di una goccia, però mi fanno piacere. Così come mi fa piacere vedere che ogni tanto qualcuno vota quello che scrivo. A prescindere del voto, ovviamente.
Ora, dunque, mancano i commenti. Lettori, commentate poco. Perché? Lo spazio è libero, le critiche mi piacciono perché mi diverto a rispondere (succede, è successo su altri blog che curo).
Penso,comunque, che sia “colpa” dei post, che si prestano poco alla discussione. Spero di provvedere, anche se il tempo è sempre poco.
Alla prossima
A sentire Cristina Donà su Radio Deejay, in questi minuti, un po’ mi viene di dire che lì è fuori posto. Ma è solo un attimo. In realtà è una buona cosa anche per chi, come me, la conosce (musicalmente) dagli esordi. Da quando era infondo sempre se stessa, ma il suo raggio d’azione era meno rivolto al grande pubblico.
E’ l’antico dilemma che vede combattere un certo tipo di musica che vorremmo solo per noi e la stessa musica che vorremmo far sentire a più persone possibili.
Alla fine se Cristina Donà va a Radio Deejay, è giusto così.
ps.
E poi, “Deejay chiama Italia/Estate” lo ascolto sempre.
Quando in questo periodo qualcuno mi chiede: “Che stai facendo?”. Io, da buon precario/flessibile/disoccupato rispondo: “cazzeggio al computer!”.
In realtà io al computer cazzeggio poco, solo che questa forma di lavoro ha poco a che fare con l’idea classica del lavoro. In primis perché sto a casa e spezzetto molto lo stare seduto. Anche se, magari, passo oltre 12 ore col pc acceso e se cronometrassi quanto sto seduto con le mani sulla tastiera supererei, credo, le 7/8 ore di “lavoro”.
Comunque, poi, mi risulta difficile spiegare le mille cose che faccio: il marketing sul web dei mei progetti, lo sviluppo dei progetti, le recensioni, gli articoletti, l’aggiornamento etc etc.
Ho sempre qualcosa da fare, ma tu se vuoi: chiamalo cazzeggio.
La questione degli errori ai test d’ingresso di medicina fa ridere, sorridere. Ci sarebbe, ovviamente, da piangere. Situazioni del genere, immagino, siano molto frequente nelle nostre università. Forse è quasi umano. Ciò che non è umano (anzi, ciò che non dovrebbe essere umano) è l’arraganza di chi commette gli errori. Non so come andrà a finire ai test d’ingesso di medicina, ma ricordo benissimo di come andò il mio esame di inglese qualche anno fa. Esame di lingua e letturatura inglese, facoltà di lettere e filosofia della università di Catania. AL test scritto, il mio punto più debole, mi accorsi che due o tre (non ricordo esattamente) frasi non erano corrette e non c’era la risposta corretta tra quelle multiple. Allora timidamente lo feci notare all’insegnante che spavalda mi disse che non dovevo permettermi perché quelle domande le avevano preparate le lettrici e le aveva controllate lei. Il succo fu quello.
Io, ovviamente, non risposi: un po’ perché il mio inglese vacillava, un po’ perché lo sanno pure i bambini che in sede di esame contraddire un docente non è proprio conveniente (ci fa anche rima).
Però accadde che altri studenti si accorsero e iniziarono ad alzare le mani. Lei dovette ammettere e si abbassò il numero delle domande. Si perse del tempo e ci si innervosì non poco.
Scuse? No, per carità l’esame non andò benissimo 8però fu passato con 24), e non certo per quell’episodio, però…
Per come sono io, di cose come LA RELIGIONE, LA SPIRITUALITÀ, se ne potrebbe fare a meno. Nulla di più lontano dal mio modo di essere, di vivere, di “credere”.
C’è però un libricino che regalarono a mio padre che si chiama “Zen, piccolo breviario”. Ogni tanto lo apro e mi leggo qualche pagina. L’avrò letto e riletto un centinaio di volte.
Ad esempio, a caso:
“Colui che è bravo a sparere, non colpisce il centro del bersaglio”
(Detto Zen)
“L’acqua troppo pure non ha pesci”
(Ts’Ai Ken T’an)
“Che colore ha il vento?”
(Koan Zen)
I miei buoni propositi post vacanzieri sono andati, contrariamente da quanto da me previsto, a farsi benedire. I motivi, in realtà, sono da ricondursi esclusivamente al caldo. Non sono riuscito, entro settembre come mi ero ripromesso, a sistemare il tavolo dove c’è il mio laptop, né i raccoglitori con tutte le mie bollette e altri documenti più o meno vitali. Neanche i miei libri di italiano l2, e relativi fogli-fotocopie-quaderni, hanno trovato il giusto relax.
Ancora, il mio estro artistico che una volta l’anno esplode ha prodotto solo delle tavole colorate che dovevo appendere al muro. Risultato? Le butterò presto, per prenderne di più leggere.
In ambito lavorativo poi erano i giorni giusti per sistemare l’hard-disk e fare un po’ di back-up, di mettere su la pagina per l’homestay, di lanciare il mio sito e altre cosucce.
Tutto rimandato ovviamente. Come sempre.
Ritorni.
Tornare dalle vacanze è sempre dura. Molto dura se poi uno se ne andato ad Amsterdam, vivendo in una casa e non in uno ostello, girando in bici, scovando posticini sfiziosi, lontano dalla bolgia del turismo. Passando piaceri e placando vizi, mangiando bene, lasciando il caldo indietro, bagnandosi sotto la pioggia e perdendosi nei canali. Amsterdam è proprio bella, è un passo avanti. Ci tornerò.
Uno di questi giorni uscitò di casa, andrò in un supermercato e comprerò una schiuma da barba, una lametta e un pennello da barba. Tornerò a casa, metterò su un cd con qualcosa di rock, mi bagnerò la faccia, la asciugerò in parte con un asciugamano bianco, pulito e profumato. Riempirò il pennello di schiuma da barba e coprirò la parte da radere. Poi inizierò con la parte destra, quella sinistra e infine il centro. Sono più di due anni che non mi rado. Non ho una barba lunga perché uso il taglia capelli e perché spesso e volentieri porto la barba folta. Non lunga, folta. Adesso l’ho tagliata da un giorno. E’ corta, cortissima, ma non rasata. NOn mi rado da circa 2 anni e ne ho proprio voglia. Uno di questi giorni lo farò.
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Domani è il mio compleanno.
Non è quindi un giorno come gli altri, ma non è neanche speciale. Non ci tengo particolarmente, ma comunque è importante. Mi fanno piacere i regali, i messaggi che arrivano da lontano. E’ un giorno dove ogni anno penso a quando pensavo “quando avrò 27 anni”. Già, io penso sempre a quando “avrò”… 12 anni, 19, 22… etc. Cioè penso sempre a quando avrò una determinata età e ogni volta che mi è capitato, e mi è capitato tante volte, non ci ho mai azzeccato. Sono successe cose che non ho avrei mai pensato e quelle che pensavo non sono mai successe.
Così, quando mi sono laureato, due anni abbondanti fa, e ho deciso di non fare la SISSS pensavo chissà cosa avrei fatto dopo due anni, cioè di questi giorni. Ora penso a come sarei stato se avessi fatto la SISS. Sarei abilitato e in attesa di una chiamata dal nord. Starei più o meno “precario” come sono ora. O forse mi piace pensarlo.
Ora, la cosa dei 27 anni è un po’ che me la sento. Saranno un sei mesi e invece sarà solo domani. Bilancio? Na…
Qui sopra nella testata ci sono 45 foto. Sono tutte foto mie. Non sono ritoccate, ma ho dovuto tagliarle per evitare che prendessero tutto il monitor.
Le foto cambiano in modalità random, dunque non è detto che riusciate a vederle tutte: se avete voglia e tempo, aggiornate la pagina.
Se qualcuno fosse interessato a qualche foto, non deve che contattarmi.
Da qualche giorno sto dedicando parte del mio tempo a ricostruire il passato. Sto pubblicando qui, su questo spazio, parte del mio passato. I miei articoli, le mie brevi, le interviste e le schede. Un po’ di tutto. E ci sto mettendo un po’ di tempo, fregandomene di come avrei dovuto archiviare bene, o pubblicare mettendo qualche neretto. Sicuramente: molte date di pubblicazione sono sbagliate, l’anno si avvicina. Come ho scritto nel “Chi sono”. Infondo, credo, questo spazio è più per me, per la mia memoria.
Eppure: mancheranno un sacco di cose. Ad esempio: tutto quello che ho scritto su girodivite.it, l’esperienza di tribenet.it con tribe-art la guida, con ricreazione. Ancora: clorofilla, siportal, tribu’ astratte parte delle cose di step1, parte delle recensioni su universitinforma. Vabbè: è luglio, soffia un breve venticello e va già bene così. La memoria viene e va: non si può “archiviare” tutto. Tutto sta già dentro.