Non so cosa abbiano combinato nel loro primo disco i The PHILOMANKIND, in questo secondo però ne tirano fuori delle belle. Assolutamente “non italiani” nel loro suono sembrano venuti fuori dai ’60, fatti di misticismo indiano e psichedelia californiana. Ricchi di melodie e armonie oniriche, di assoli e fraseggi che rimpiombano dritti dritti da quegli anni e dai quei suoni, che siano inglesi o americani. Inoltre, la parte vocale è divisa per tre: due maschili e una femminile. E’ un quintetto ma girano diversi strumenti some il synth il mellotron, il banjo.
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1 Commento
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Lachita, mi spieghi meglio che non ricordo?